Quelli che cercano di guidare il popolo possono farlo soltanto seguendo la plebe.
Quanto al mendicare, è più prudente mendicare che prendere, ma è più bello prendere che mendicare.
È assurdo avere una regola severa e fissa a proposito di ciò che uno deve o non deve leggere. Più della metà della cultura moderna dipende da ciò che uno non può leggere.
In verità non vedo nulla di romantico nelle proposte di matrimonio. L'amore è molto romantico, ma non vi è nulla di romantico a chiedere la mano di una signorina. Si corre sempre il rischio di essere accettato.
Gli errori fatali della vita non sono dovuti all'irragionevolezza di un uomo: un momento irragionevole può essere il migliore. Sono dovuti alla parte razionale di un uomo.
La vita mondana è una necessità. Senza l'appoggio delle donne non si riesce mai a nulla, e le donne sono le regine della società. Se non avete le donne dalla vostra siete finito. Tanto varrebbe farvi subito avvocato o borsista o giornalista.
Il popolo freme, sussurra, si accalca, brontola, strepita, acclama, fischia, deride, dileggia, minaccia, ondeggia, schiamazza, si indigna, avanza. E poi torna a casa per cena.
Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi.
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
La sovranità del popolo è inalienabile.
La natura dei popoli è prima cruda, poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta.
Il popolo non può capire la burocrazia: può solo adorare gli idoli nazionali.
Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli.
Il popolo ha ragione quando giudica per conto proprio; ha torto quando si fida delle sue guide cieche.