Non ho scelto io la politica, mi è stata imposta dalla storia.
Come "famiglia Italia" dobbiamo essere ottimisti nonostante le difficoltà.
Sono editore de Il Giornale da molti anni e ne ho rispettato l'indipendenza, non usandolo mai ‐ così come non ho usato le reti Tv ‐ per portare avanti iniziative nell'interesse della Fininvest.
Lei è un dipendente del servizio pubblico, si contenga!
Il governo non è bello se non è litigarello.
Combatto il comunismo come Churchill combatteva il nazismo.
Un cattivo politico nominerà un pessimo dirigente della pubblica amministrazione, che a sua volta si contornerà di pessimi collaboratori e questo è un terribile effetto a cascata.
All'identificazione tende a sostituirsi un senso di estraneità. Alla militanza la diffidenza: un sentimento misto di frustrazione per l'impotenza dei decisori e d'insofferenza per la loro intrusività.
Non credo che la politica sia la cosa più importante del mondo, anche se siamo tutte sue vittime. Un autobus può oggi travolgermi, e io posso morire così: non per questo l'autobus è la cosa più importante che ci sia.
Quando per la porta della magistratura entra la politica, la giustizia esce dalla finestra.
Quando un politico comincia a mentire vuol dire che sa ciò che vuole.
L'Italia procede ancora nel compromesso, nei vecchi sistemi del trasformismo politico, del potere burocratico, delle grandi promesse, dei grandi piani e delle modeste realizzazioni.
Che io debba essere governato: ecco da dove inizia lo scandalo della politica.
Antipolitica è rapinare pensionati e lavoratori perché banchieri, miliardari ed evasori corrono più veloce e non si fanno prendere.
Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico.
In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano.