Non ho scelto io la politica, mi è stata imposta dalla storia.
Il governo prosegue fino al termine della legislatura. Io sono indispensabile alla coalizione, sono l'unico che la tiene insieme.
Più mi attaccano più sarà forte, determinata, inflessibile la mia opposizione.
L'occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà che ha garantito benessere largo e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, che non c'è nei paesi islamici, il rispetto dei diritti politici.
Quasi non credo ai miei occhi, siete uno splendido fiume che scorre nella direzione della libertà, quasi mi viene da dire alla sinistra: attenzione, se no questo fiume lo facciamo scorrere sino a Roma, sempre che ce lo permetta il ministro dell'Interno qui presente.
In politica chi cambia, chi non è coerente, viene considerato un fine politico. Io non sono un fine politico, sono un rivoluzionario in politica, politicamente scorretto. E me ne vanto.
Almeno due terzi delle nostre miserie sorgono dalla stupidità umana, dalla cattiveria umana e da quei grandi promotori e giustificatori di cattiveria e stupidità, idealismo, dogmatismo e zelo nel proselitismo a beneficio di idee religiose o politiche.
La carica di Presidente si è così imbastardita: mezzo regno e mezza democrazia, che nessuno sa se genuflettersi o sputare.
Il contribuente italiano è come il cane: si affeziona a chi mangia la carne e gli lascia l'osso.
Il regime si realizzerà dopo la vittoria del Polo. La prima cosa che farà Berlusconi sarà di spazzare via l'attuale dirigenza Rai per omologarne le tre reti a quelle sue.
Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono felice l'uomo. L'individuo, che a prima vista è l'essere più impotente di fronte alle proporzioni dei meccanismi che governano la vita politica, ne è invece il protagonista necessario.
Il magistrato che non fa politica è quello che fa più politica.
Credo che la concretezza delle donne contribuisca a tenerle lontane dalla politica, vista come un luogo dove si chiacchiera molto ma si fa poco.
Il realismo è il tratto obbligatorio di ogni politico.
La prima regola in politica è di non credere mai ad una notizia prima che non sia stata ufficialmente smentita.
Il politichese. Messaggi in codice, destinati a collegare politico a politico, passando sulla testa dei cittadini.