L'estrema punizione per chi cerca mondi migliori è il niente.
Tu che non sai perché rido così forte quando rido, e piango così fitto quando piango, e mi accontento di così poco quando mi accontento, ed esigo tanto quando esigo.
L'intelligenza non ha confini, riesce sempre a penetrare il muro dell'idiozia costituzionalizzata.
I mediocri del Politically Correct negano sempre il merito. Sostituiscono sempre la qualità con la quantità.
Un partito non ha bisogno di individui con personalità, creatività, fantasia, dignità: ha bisogno di burocrati, di funzionari, di servi.
Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità.
Non è che se non si crede a niente, non c'è niente. Bisogna trattare il niente come se fosse qualcosa.
Niente è troppo poco; Dio sarebbe troppo.
La parola più vera, più esatta, più colma di senso è la parola "niente".
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Amo molto parlare di niente. É l'unico argomento di cui so tutto.
Chi non ha fatto niente non sa niente.
Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato.
Niente è più reale del niente.