Se siamo lieti, portiamo i nostri pensieri al di là del presente.
Guarda la neve che imbianca tutto il Soratte e gli alberi che gemono al suo peso, i fiumi rappresi nella morsa del gelo. Sciogli questo freddo, Taliarco, e aggiungi legna al focolare; poi versa vino vecchio da un'anfora sabina. Lascia il resto agli dei.
La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.
Io sono ferito dalla grave freccia d'amore per Licisco, che afferma di superare in tenerezza qualsiasi donna.
Le folgori colpiscono i monti più alti.
Chi sa se gli dei superi aggiungeranno il domani alla somma dei giorni trascorsi fino ad oggi?
Quando sei giovane e hai diciassette anni non puoi che vivere il momento presente. Il futuro, anche il più prossimo, è irreale.
Il futuro non è nato, amico mio, ci asterremo dal battezzarlo.
Non voltare le spalle a futuri possibili prima di essere certo che non hai niente da imparare da essi.
L'utopia del futuro costruisce il presente.
Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.
Non so bene dove andrò né dove finirò, ma di certo sarà un posto vicino a una spiaggia, in modo da poter cominciare ogni giorno con la stessa tranquilla perfezione.
Il futuro si guadagna col presente.
Non esiste né passato né futuro. Tutto è presente.
Ammirare un quadro antico equivale a versare la nostra sensibilità in un'urna funeraria, invece di proiettarla lontano, in violenti getti di creazione e di azione.
Per fare in modo che il mondo che noi vogliamo non assomigli troppo a quello in cui viviamo oggi, è tempo di decolonizzare il nostro immaginario. Non è affatto sicuro che ci restino ancora trent'anni.