Fra tutti i veleni, l'anima è il più potente.
Ogni parola è una parola di evocazione. A secondo dello spirito che chiama ‐ uno spirito appare.
Le malattie distinguono l'uomo dalle bestie e dalle piante. L'uomo è nato per soffrire.
Libertà ed amore sono un'unica cosa.
Nulla è per lo spirito più raggiungibile che l'infinito.
L'uomo ha cominciato con l'istinto, e con questo finirà.
Di tutti i veleni l'anima è il più forte.
L'anima non è che un termine inutile di cui non si ha idea e di cui uno spirito retto non deve servirsi che per denominare la parte che in noi pensa.
L'immortalità dell'anima. L'uomo ha cercato dentro di sé un pretesto che lo collocasse sul medesimo piano di Dio.
Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di sé non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
L'occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse già simile al sole, né un'anima vedrebbe il bello se non fosse bella.
Come il volto è l'immagine dell'anima, gli occhi ne sono gli interpreti.
Conta più lo stato d'animo che il luogo dove tu arrivi, perciò l'animo non va reso schiavo di nessun posto.
Pur percorrendo ogni sua via, tu non potresti mai trovare i confini dell'anima: così profonde sono le sue radici.