Una casa dovrebbe essere una casa, no? Un posto dove gli altri li conosci.— Nick Hornby
Una casa dovrebbe essere una casa, no? Un posto dove gli altri li conosci.
Il passato lo padroneggio niente male. È il presente che non capisco.
La notte di Capodanno, in cima a un palazzo di Londra, si incontrano per caso quattro sconosciuti.
Vorrei che la mia vita fosse come una canzone di Bruce Springsteen. Almeno per una volta.
La vita non è, e non è mai stata, una vittoria in casa per 2-0 contro i primi in classifica con la pancia piena di patatine fritte.
Con lo sport non puoi sognare come puoi fare se scrivi, se reciti, se dipingi o se fai carriera come dirigente: l'ho capito a undici anni che non avrei mai giocato per l'Arsenal. Undici anni sono davvero pochi per scoprire una così amara verità.
Non avere nella tua casa nulla che tu non sappia utile, o che non creda bello.
Tre cose ci sono al mondo, diceva il saggio Socrate, che cacciano l'uomo e lo fanno uscire di casa: il fuoco, il fumo e una cattiva moglie.
Ciascuna casa è una storia che non è identica a nessun'altra.
Lo sguardo trascendente della fede che conduce al rispetto e all'amore verso il prossimo ci aiuta a scegliere di essere cittadini di una città particolare e a mettere in pratica atteggiamenti e comportamenti che creano cittadinanza.
Non troviamo che due piaceri nella nostra casa, quello di uscire e quello di rincasare.
L'altrove è la nostra unica reale possibilità di casa.
Il mio studio è l'unico luogo in cui quando sono solo sono del tutto me stesso, che per questa ragione è una stanza sacra nella quale porto pochissime persone.
È vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba.
La casa di un uomo è il suo castello.
Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole.