Può la disciplina nella guerra più che il furore.
Gli uomini, il ferro, i danari e il pane sono il nervo della guerra; ma di questi quattro sono più necessarii i primi due, perché gli uomini e il ferro truovano i danari e il pane, ma il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro.
Li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese, delle gravi non possono: sí che l'offesa che si fa all'uomo debbe essere in modo che la non tema la vendetta.
Dove c'è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà.
Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare.
L'offesa che si fa all'uomo deve essere tanto grande da non temere la vendetta.
Una vita ben ordinata garantisce un felice avvenire.
Ordine stabilito in cui siamo accomodati: come se volessimo sentirci raccontare soltanto quello che ci piace, quello che non sconvolge l'ordinato svilupparsi delle vicende che abbiamo deciso per noi stessi.
Nella sua fase iniziale e solida, la modernità è stata vissuta come una lunga marcia verso l'ordine.
Non dare mai un ordine che non può essere obbedito.
Perché è questo che facciamo noi animatori: ristabiliamo l'ordine con l'immaginazione, infondiamo speranza, senza sosta.
La vera stabilità si ottiene quando l'ordine presunto e il disordine presunto sono bilanciati. Un sistema veramente stabile si aspetta l'inaspettato, è preparato ad essere smantellato, si aspetta di essere trasformato.
Strano come il potere creativo metta immediatamente in ordine l'intero universo.
Il rispetto di un uomo per la legge e l'ordine esiste con precisa relazione nella misura dei suoi assegni.
La precisione è la farina, senza la quale non si ottengono né pane né dolci.
Di agende Sisti non ne teneva. Le aveva sempre aborrite. Tutti quei nomi... Adelina, Adriana, Alberta, Annalisa... in buon ordine dalla A alla Zeta, gli avrebbero prodotto l'effetto di lapidi. Il buon ordine di un cimitero. Di storie passate, morte.