Un eroe non può essere eroe se non in un modo eroico.
Non sempre dobbiamo parlare sulla piazza del mercato di quello che ci capita nella foresta.
È curioso, ma le persone che hanno le idee più audaci spesso sono quelle che più tranquillamente si adeguano alle regole di comportamento vigenti nella società. A loro basta il pensiero, e non sentono il bisogno di investirlo nel sangue e nella carne dell'azione.
La castità per una donna è fatta, come una cipolla, di involucri sovrapposti.
Chi soffre, al momento della sofferenza, ignora sempre quale ne sia l'intensità e solo può valutarla, dopo, dalla scia di dolore che ne resta.
Nessuno può indossare troppo a lungo una faccia in privato un'altra davanti alla gente senza trovarsi alla fine a non sapere più quale è quella vera.
I veri eroi non sono mai perfetti come le leggende che li circondano.
Ammettere di non essere degli eroi è il nostro momento più eroico.
La natura ha benignamente provveduto a che ciascuno sia un eroe per il suo cameriere, altrimenti bisognerebbe che gli eroi si spazzolassero gli abiti da sé.
Prima usavamo santificare i nostri eroi. L'orientamento moderno è quello di volgarizzarli. Edizioni economiche di grandi libri possono essere deliziose, ma edizioni economiche di grandi uomini sono assolutamente detestabili.
L'eroe antico era quello che affrontava la morte: l'eroe moderno è colui che accetta la vita.
Ogni vero eroe sa portare il peso dei colpi che subisce.
Tutti son buoni a far gli eroi con la pelle degli altri.
Eroe o pezzo di fango, non c'era via di mezzo per me, per l'uomo comune, dico, è vergogna infangarsi, ma l'eroe sta troppo in alto perché si possa infangare del tutto, per conseguenza si può stare nel fango.
Amiamo l'eloquenza fine a se stessa, e non per la verità o per l'eroismo che può suscitare.
Qualsiasi idiota è capace di prendere una tigre per i coglioni, ma ci vuole un eroe per continuare a stringere.