Avere un'alta stima di sé è sentirsi serenamente adeguati alla vita.
L'autostima non sostituisce un tetto sulla testa o una pancia piena, ma aumenta la possibilità che l'individuo trovi il modo di soddisfare queste necessità.
L'essenza dell'autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità.
L'autostima è una necessità umana fondamentale. Il suo impatto non richiede né la nostra comprensione, né il nostro consenso. Si fa strada dentro di noi anche senza che lo avvertiamo.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.
Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni.
Per le persone che non si stimano, il successo vale zero, l'insuccesso vale doppio.
Puoi avere ciò che vuoi semplicemente se sei disposti a liberarti della convinzione che tu non puoi.
Credere in se stessi significa avere fiducia nell'altro, dunque in una possibilità di relazione, di un amore, di un aiuto, di una solidarietà.
Se non si è convinti del proprio valore, non ci si farà mai rispettare: senza autostima non si va lontani. Dignità e autostima vanno di pari passo.
Siamo tutti legati da una catena infinita di insicurezze, una collana di esseri umani che si giudicano "non all'altezza" fino a che qualcuno spezza l'incantesimo dichiarandoci stima e amore eterno.
Per una volta, hai creduto in te stessa. Hai creduto di essere bella e così ha fatto il resto del mondo.
La fiducia in se stessi è una forza soltanto finché non diventa presunzione.
Fai una stima sincera delle tue capacità, poi aumentale del dieci per cento.
La crudeltà è camuffata da «autostima» perduta. Anche Hitler mancava di autostima. Era il suo problema.