Di tutte le scienze umane, la medicina è la più umana di tutte.
Il vecchio Dostojevskij dice "la bellezza ci salverà". Io direi "il senso del ridicolo". Se ritroviamo il senso del ridicolo siamo salvi.
La medicina è un tema universale. Io ho scoperto in prima persona quanto sia importante prendersi cura di sé, rimettere a fuoco se stessi, la malattia è come una sfocatura. Un buon medico permette di ritrovarsi, di parlare con se stessi e con il proprio corpo.
La medicina e' un mestiere pericoloso. Quelli che non muoiono possono denunciarvi.
Per un'affezione che i medici guariscono coi loro farmaci, costoro ne provocano dieci in soggetti sani, inoculando quell'agente patogeno mille volte più virulento di qualunque altro microbo: l'idea di essere malati.
I medici si agitano in questo dilemma: o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo o ucciderlo per timore che muoia.
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici.
La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori.
Non usare alcun medicamento, bene spesso è l'ottima sorta di medicamento.
Credere alla medicina sarebbe la suprema follia se non crederci ne costituisse una più grande, giacché da questo accumulo d'errori, alla lunga, sono venute fuori alcune verità.
Un dottore si fa una reputazione in base al numero di uomini importanti che sono morti sotto le sue cure.
Niente da dire contro i medici, gente grandiosa: prima quando si aveva una puntura di zanzara ci si grattava, oggi ci possono prescrivere dodici pomate diverse e nessuna serve.