L'affermazione di Mauro Corona suggerisce una profonda meditazione sul processo della crescita personale e dell'autorealizzazione. Vivere, secondo questa prospettiva, non è solo un'esperienza passiva ma richiede attivamente la riflessione su ciò che ci circonda ed è parte integrante di noi stessi. L'analogia con lo scultore rafforza l’idea del lavoro necessario per illuminare le proprie verità interne, rimuovendo gli aspetti inutili o superflui della nostra esistenza. In questo modo, il testo invita a considerare la vita come un'opera d'arte che richiede attenzione e dedizione al fine di rivelare le proprie verità più profonde.