La cosa che più conta di un viaggio è non smettere di viaggiare.
Abituarsi a fare per conto proprio, questo è il lavoro dell'orfano.
Quando raccontiamo di ciò che verrà, raccontiamo di quello che è stato, e più ci azzardiamo in avanti, più scaviamo nel remoto.
Possiamo amare solo chi incontriamo, e dunque sono i nostri piedi che scelgono chi ameremo.
Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
I turisti non sanno dove sono stati. Il viaggiatore non sa dove sta andando.
E' meraviglioso che una generazione che si difende dal caldo con un condizionatore e dal freddo con il riscaldamento centralizzato, che viene alloggiata in alberghi immacolati, possa sentire il desiderio spirituale o fisico del viaggio.
Il passo più lungo del viaggio è quello per uscire di casa.
Sono stata ovunque e visto tutto e fatto tutto.
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L'orizzonte dev'essere vuoto e deve staccare il cielo dall'acqua ci dev'essere niente intorno e sopra deve pesare l'immenso, allora è viaggio.
I viaggi in aereo sono il modo che la natura ha per farti somigliare alla foto del tuo passaporto.
In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare.
Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c'è ancora e lascia dietro di te una traccia.