Il lavoro è il narcotico per la noia.
I sondaggi funzionano più come organismi educativi che come enti di ricerca.
L'azione dei media è quella di far accadere le cose piuttosto che di darne conoscenza.
Sono i deboli e i confusi che venerano le finte semplicità della franchezza brutale.
La nuova interdipendenza creata dall'elettronica ricrea il mondo ad immagine di un villaggio globale.
Nulla retrocede come il successo.
Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.
Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.
Se A è uguale a successo, allora la formula è A = X + Y + Z. Il lavoro è X; il gioco è Y; e Z è tenere la bocca chiusa.
Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
L'inevitabile risultato del miglioramento e dell'allargamento della comunicazione tra differenti livelli in una gerarchia è il considerevole ampliamento dell'area di incomprensione.
Chi ha molto da fare non ha tempo di abbandonarsi alla dissolutezza. Senza dubbio il lavoro cancella i vizi generati dall'ozio.
I buoni leader fanno sentire alle persone di essere nel cuore delle cose, non alla periferia. Ognuno sente di essere quello o quella che fa la differenza nel successo di un'organizzazione. Quando ciò accade le persone si sentono al centro e questo dà significato al loro lavoro.
Ciascuno di noi deve imparare a lavorare non solo per sé, per la sua famiglia o la sua nazione, ma a favore di tutta l'umanità.