La stampa è la tecnologia dell'individualismo.
Essa parola scritta non risponde più al bisogno dell'informazione totale. È stata inghiottita dall'immagine.
L'accettazione docile e subliminale della loro influenza ha trasformato i media in prigioni senza muri per gli uomini che ne fanno uso.
Il vincitore è colui che sa quando smettere in modo da restare in contatto.
I media sono materie prime come le risorse naturali, come il carbone, il cotone o il petrolio: in una società basata su determinate materie prime, la vita sociale è organizzata di conseguenza.
Ogni parola parlata è una divinità momentanea.
Ciò che è stato stampato in un solo giorno degli ultimi cinquant'anni ha avuto più forza nel distruggere una civiltà che non le opere complete di Goethe nel difenderla.
La stampa è veloce nell'informare ma dannatamente ritardata nel comprendere.
In un'epoca senza Dio la stampa è la provvidenza, ed essa ha persino elevato a convinzione la fede nella onniscienza e nell'onnipresenza.