L'attore è un tizio che se non stai parlando di lui non ti ascolta.
Recitare è l'espressione di un impulso neurale. È una vita noiosa.
Recitare è una cosa da barboni. Smettere, un atto di maturità.
Il beneficio principale che ho tratto dall'essere un attore sono i soldi che uso per pagarmi la psicoanalisi.
Carpire il pieno significato della vita è il dovere dell'attore, interpretarlo il suo problema, ed esprimerlo la sua passione.
In nessun'altra attività si guadagna così tanto facendo scemenze.
L'attore non prova il sentimento che esprime. sarebbe perduto se lo provasse.
Un tempo le scene erano di cartone e gli attori erano veri. Oggi le scene sono al di là di ogni possibile dubbio e gli attori sono di cartone.
È mia opinione che, storicamente, l'attore possa aver preceduto il fuoco, la ruota, l'ascia, la mazza --- ogni importante manifestazione della creatività umana, davvero --- tranne forse l'omicidio e il far baccano.
Fare l'attrice è come andare in guerra. Bisogna avere determinazione, scansare tanti pericoli.
Attore: uno che, per essere se stesso, finge di essere un altro.
Le relazioni più intense sono quelle tra attori e personaggi. C'è un fuoco che brucia nel cuore, e ci saltiamo dentro con la stessa ossessione che abbiamo per i nostri amanti.
Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.
Nemmeno per un attimo l'attore si trasformi completamente nel suo personaggio. "Non rappresentava re Lear, era Lear" sarebbe un giudizio disastroso.
Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore.