Non merita di essere conosciuto se non ciò che può non essere insegnato.
Si impara più da una visita a un mattatoio che da venticinque secoli di esperienza filosofica.
Non scrivere né per te né per gli altri, né per l'oggi né per il domani, né per il guadagno né per la gloria: insegui il tuo piccolo assoluto.
A noi che siamo nati dopo la fine di tutto, non resta nemmeno la freschezza del decadere.
Avvelenatore seducente, il progresso maschera sotto clamorosi vantaggi particolari una silenziosa distruzione universale.
Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.
La vera conoscenza non si accumula, la si smaltisce.
Che cosa può soltanto essere la conoscenza? Interpretazione, non spiegazione.
Il dramma del cornuto, è il dramma dell'uomo: la conoscenza.
La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera l'orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione.
La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso.
La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
Diffida della falsa conoscenza, è molto peggiore dell'ignoranza.
Possiamo vedere e conoscere soltanto ciò che di noi è morto. Conoscersi è morire.
Nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt'attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta.
Perché due si conoscano a fondo è necessario siano sé stessi, ma di solito non si è sé stessi fino a quando non ci si conosce a fondo.