Qualsiasi piacere se preso con ardore mi sembra casto.
I fantasmi sono invisibili perchè li portiamo in noi.
Per gli psicologi l'oblio nasconde sempre un segreto: questi analisti si rifiutano di affrontare il vuoto desolato.
Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto.
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
I voraci consumatori di piaceri devono avere i sensi molto inibiti per andar cercando apparati così complicati.
Il ricordo del piacere non è più piacere. Il ricordo del dolore è ancora dolore.
Nella pura amicizia c'è un piacere che non possono provare quanti sono nati mediocri.
Tenete a mente che non si sta facendo musica per il proprio piacere, ma per il piacere del pubblico.
I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.
Fuggi il piacere che produce dolore.
Il piacere è troppo effimero, la musica ci solleva un momento soltanto per poi lasciarci più tristi, ma il sonno è una compensazione. Anche quando ci ha lasciati, abbiamo bisogno di qualche secondo per ricominciare a soffrire.
Non c'è caccia come la caccia all'uomo e quelli che hanno cacciato a lungo uomini armati provando piacere a farlo non hanno più interesse per nient'altro.
Il piacere è spesso un visitatore; ma la sofferenza si attacca crudelmente e lungamente a noi.
Passano anni interi senza che noi proviamo un piacer vivo, anzi una sensazione pur momentanea di piacere. Il fanciullo non passa giorno che non ne provi. Qual è la cagione? La scienza in noi, in lui l'ignoranza. Vero è che così viceversa accade del dolore.
Il segreto per rimanere giovani sta nell'avere una sregolata passione per il piacere.