L'antipolitica è quella che ogni giorno chiamiamo politica.
Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto.
Antipolitica è travestire quattro banchieri da tecnici e nominarli ministri.
Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi.
Antipolitica è usare come ufficio di collocamento per amici, parenti e amanti il Parlamento, i giornali, le autorità indipendenti, le Asl, gli ospedali, le aziende pubbliche, le società miste, le banche, gli istituti culturali, la Rai, il cinema e perfino la fiction.
Antipolitica è andare solo a Porta a Porta per non rispondere mai a una domanda.
Antipolitica è rapinare pensionati e lavoratori perché banchieri, miliardari ed evasori corrono più veloce e non si fanno prendere.
La politica italiana si genuflette la domenica davanti alle icone della cultura, ma si guarda bene dall'impegnare se stessa e le risorse per qualcosa che, ai suoi occhi, elettoralmente non significa granché perché non influenza i grandi numeri come facevano il sindacato e i partiti organizzati.
Antipolitica è possedere aziende o dire abbiamo una banca o mi faccio un bel Tav.
Nessuno può sospettare quante idiozie politiche sono state evitate grazie alla mancanza di denaro.
I governi devono essere conformi alla natura degli uomini governati.
In generale, la democrazia dà poco ai governanti e molto ai governati. Il contrario avviene nelle aristocrazie, in cui il denaro dello stato va soprattutto a profitto della classe dirigente.
Se non si è di sinistra a vent'anni e di destra a cinquanta, non si è capito niente della vita...
La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
Fare del male affinché ne possa venire del bene è per gli inetti nella politica così come nella morale.
La Formula 1 è politica e denaro. Quando non sei ancora importante devi affrontare questo tipo di cose.