La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri.
Sviluppa in te l'indipendenza in ogni momento, con benevolenza, semplicità e modestia.
Gli uomini sono nati gli uni per gli altri: dunque, insegna loro o sopportali.
Quello che non è utile allo sciame non è utile nemmeno all'ape.
Se qualche impresa ti riesce difficile da compiere, non pensare subito che essa sia impossibile per l'uomo; piuttosto, quanto è possibile e naturale per l'uomo, giudicalo ottenibile anche da te.
Prendi piena coscienza delle qualità che possiedi, e in gratitudine ricorda come le desidereresti, se ne fossi privo.
Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai.
La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto.
La felicità del bambino è un mito nella stessa misura della felicità degli iperborei, di cui narrarono i Greci.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
La felicità è come quando si inghiotte improvvisamente uno spicchio splendente di sole nel pomeriggio.
Ricchezza, fama, tutto puoi perdere, ma questa felicità nell'intimo del tuo cuore può soltanto velarsi, e si rinnoverà sempre finché vivrai. Finché puoi guardare il cielo senza timore, sappi che sei intimamente puro e che ridiverrai comunque felice.
Per essere felici ci vuole coraggio.
Nulla è che tanto impedisca la felicità quanto un desiderio smodato e un soverchio studio di procacciarla.
Credersi felice vuol dire esserlo; credersi infelice significa press'a poco diventarlo.
L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.