I deboli non possono perdonare. Il perdono è l'attributo dei forti.
Un concetto mi si radicò dentro profondamente ? la convinzione che la morale è alla base di tutte le cose, e che la morale è fatta di verità, dunque la verità divenne il mio solo scopo.
Nonviolenza e viltà sono termini in contraddizione. La nonviolenza è la più grande virtù, la viltà il più grande vizio. La nonviolenza scaturisce dall'amore, la viltà dall'odio. La nonviolenza subisce sempre, la viltà infligge sempre la sofferenza.
Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa ne perdonare ne punire.
Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza.
Dove c'è amore c'è vita.
L'opinione pubblica è una miscela di follia, debolezza, pregiudizi, sentimenti sbagliati, sentimenti giusti, ostinazione, e paragrafi di giornale.
Fra tutte le debolezze, la più pericolosa è l'eccessiva paura di apparire deboli.
Comportarsi bene non serve a niente, è stupido essere onesti. Ci si indebolisce, si abbassa la guardia.
La debolezza è doppiamente debole quando è novizia.
Era una sensazione di esserci e non esserci, di distacco rispetto a quanto mi circondava, di indefinita fragilità.
La vita è appesa a un filo sottile.
Bisogna portare la responsabilità delle proprie debolezze.
La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.
Spesso non è la vita a essere troppo pesante. Siamo noi a pensarci troppo deboli per reggerla.
Il debole debilita il forte. Il forte lo mangia!