Fondare le scienze sul desiderio, non più sulla memoria.
La libertà è l'indifferenza.
L'avarizia è prudenza, e la prudenza avarizia.
L'avvenire non esiste che al presente.
Chi ama veramente la vita non può odiare la morte.
La vecchiaia è un alibi.
La scienza è qualcosa di più di un corpus di conoscenze: è un modo di pensare.
La scienza ha indirettamente una grande funzione morale, perché insegna a distinguere i fatti dai valori, a non confondere le diverse sfere di competenza. Questa chiarezza, questa corretta grammatica e sintassi del pensiero sono la premessa per non imbrogliare e non essere imbrogliati.
Strano come la scienza che ai vecchi tempi sembrava inoffensiva si sia trasformata in un incubo che fa tremare tutti.
Scienza vuol dire studio della logica del Creato. Ha inizio con un atto di fede e continua attraverso l'uso della ragione applicata alla sfera dell'immanente.
La scienza che esita a dimenticare i suoi fondatori è perduta.
Nata con un atto di fede nel Creato, la scienza non ha mai tradito il Padre Suo. Essa ha scoperto nell'Immanente nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.
A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l'insicurezza dell'uomo di fronte a se stesso e alla natura.
La scienza ha questo in comune con la religione: induce l'uomo a credere che essa lavori in suo favore.
Nelle scienze tutto è sempre diverso da quello che sembrerebbe secondo il buonsenso.
Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile eppure è la cosa più preziosa che abbiamo.