Per ogni povero che impallidisce di fame, c'è un ricco che impallidisce di paura.
Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni.
Quel che più spaventa nei partiti non è quello che dicono, è quello che trascurano o si rifiutano di dire.
È con i poveri che i ricchi si fanno guerra.
Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.
Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici.
La vera tragedia dei poveri è che non si possono permettere altro che l'abnegazione. I bei peccati, come tutte le cose belle, sono privilegio dei ricchi.
I poveri sono quelli che si sentono poveri, e la povertà consiste nel sentirsi povero.
Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.
In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant'anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Tutta la mia vita ho sofferto di povertà, ho affrontato molte delusioni e dolore. Ecco perché voglio fare felici gli altri e voglio che si sentano come a casa.
Lavoro pei poveri: e sono contento, E se il mondo fosse pieno di finzioni? E se tanti poveri sono bricconi? E se io sono novizzo?