Mi ha aggredito, con un tono brusco. La tipica forza dei deboli.— Lorenzo Licalzi
Mi ha aggredito, con un tono brusco. La tipica forza dei deboli.
Il distacco e la rassegnazione possono essere tutt'al più il fine della consapevolezza, non il mezzo per evitarla.
L'altruismo è la maschera dorata dell'egoismo, in qualche caso del narcisismo, nient'altro che una loro anomala gratificazione.
La vita è questa: ogni notte muore quello che siamo stati ieri e ogni mattina nasce ciò che saremo oggi.
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che si limitano a sfiorare la vita e quelli che la toccano, ne sentono le vibrazioni più profonde, ci affondano le mani.
Il nostro era un abbraccio perfetto, sincronico, completo. Tra due corpi abituati a stringersi. E a farlo con intimità. Impossibile se non ci si conosce, se non c'è feeling.
La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.
Chi pensa che noi All Blacks siamo vulnerabili, lo fa a suo rischio e pericolo.
La possibilità che un individuo possa sopravvivere alla morte fisica va al di là delle mie capacità di comprensione, e nemmeno posso fare altrimenti. Queste opinioni sono dettate dalla paura, assurdo egoismo o debolezza d'animo.
Un sovraccarico dell'attenzione indebolisce il controllo mentale.
Che colpa hanno tutti gli altri, uomini deboli, se non hanno potuto sopportare quello che hanno sopportato i forti? Che colpa ha l'anima debole se non ha avuto la forza di accogliere doni così tremendi?
La più grande debolezza è il sacro terrore di sembrare deboli.
Per debolezza si odia un nemico e si pensa a trarne vendetta; per pigrizia ci si calma e non ci si vendica affatto.
Nella debolezza fisica risiede quasi sempre la causa della vigliaccheria personale.
Amare significa correre il rischio più grande di tutti. Significa mettere il proprio futuro e la propria felicità nelle mani di un altro. Significa consentire a se stessi di fidarsi senza riserve. Significa accettare la vulnerabilità. Ed è per questo che ti amo.
Quando il più forte vuole opprimere il più debole lo convince che Dio santifica le sue catene, ed il debole, abbrutito, gli crede.