La finanza è un'arma; la politica è sapere quando tirare il grilletto.
La continuità tra il ventennio fascista e il trentennio democristiano trova il suo fondamento sul caos morale e economico, sul qualunquismo come immaturità politica e sull'emarginazione dell'Italia dai luoghi per dove passa la storia.
Anche per i più grandi uomini di stato fare politica vuol dire improvvisare e sperare nella fortuna.
Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica d'inclusione, di rispetto delle diversità, di pace.
Essere sordi non è un handicap, è una qualità... ma per fare politica non è molto pratico.
La politica è una professione; una professione seria, difficile e, nel vero senso della parola, una professione nobile.
L'essere oggetto di un processo politico è sempre ingiusto: la storia non si giudica nei tribunali, né i vincitori sono una credibile corte di giustizia.
La politica è come la medicina: il suo unico compito è la scelta dei mali. Ogni legge è infatti un male perché costituisce sempre una infrazione alla libertà ma, ripeto, la scienza politica non ha altro compito che quello della scelta dei mali.
La politica è il regno della sopraffazione.
Il radicale è un liberale che oltrepassa il limite di velocità.
Cattivo politico non è solo chi cambia troppo spesso idee è anche chi non le cambia mai.