La sola storia vera è quella che noi inventiamo.
Si può essere grande poeta senza aver scritto un sol verso.
La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell'uomo che cucina.
Gratta la modestia del grande uomo, e verrà fuori la vanità della sciantosa.
Se l'eroismo non contasse sacrificio sarebbe un affare di ordinaria amministrazione.
La libertà, dacché mondo è mondo, non è servita che a creare delle donne libere.
Una burla che i vivi giuocano ai morti.
La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia.
Le pagine meno gloriose del nostro passato sarebbero le più istruttive se solo accettassimo di leggerle per intero.
I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.
Che cos'è uno storico? Uno che scrive troppo male per poter collaborare a un quotidiano.
Noi tutti abbiamo creduto di poter trattare la Storia come un esperimento di fisica. La differenza è che in fisica si può ripetere l'esperimento migliaia di volte, ma nella Storia si può farlo solo una volta.
Come già tutti i secoli e millenni che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: "agli uni il potere, e agli altri la servitù".
Noi non sappiamo, né abbiamo il diritto di sapere, che cosa sia la storia nella sostanza, nell'assoluto, al di là del tempo. Indoviniamo, ma non conosciamo, il giudizio del Tribunale dei morti. Forse un'insperata gloria esploderà, atterrando le muraglie.
La storia non deve essere presentata come un'accumulazione di risultati conseguiti o come una mera esposizione di avvenimenti, ma come una poderosa realtà in azione.
Non s'impara la storia solo per sapere quello che è successo ma per trovare in essa una maestra dell'avvenire.