L'autorità avvelena chiunque l'assume su se stesso.— Lenin
L'autorità avvelena chiunque l'assume su se stesso.
La religione è una delle forme dell'oppressione spirituale.
Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.
Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.
Finché ci sarà uno stato non ci sarà libertà. Quando ci sarà libertà non ci sarà uno stato.
Nessuna moralità può fondarsi sull'autorità, anche se l'autorità fosse divina.
Le autorità sia laiche sia religiose non sono riuscite nell'intento di istituire un codice morale, ma non si può contraddire il fatto ovvio che abbiano contribuito a creare le condizioni perché ciò avvenga concretamente.
Chi gode d'una ferma autorità presto apprende che la sicurezza, e non il progresso, è la più grande lezione nell'arte del governo.
L'autorità, non la verità, fa la legge.
L'autorità è sempre degradante: degrada sia coloro che la esercitano, sia coloro che la subiscono.
L'autorità dimentica un re morente.
Chi disputa allegando l'autorità, non adopra l'ingegno, ma piuttosto la memoria.
Benché l'autorità sia un pesante e massiccio orso, spesso è menata per il naso con l'oro. Mostrate l'interno del vostro borsellino alla parte esterna della sua mano.
La competenza senza autorità è altrettanto impotente dell'autorità senza competenza.