Il principio dei culti è l'orgoglio.
Scendendo dal grande al piccolo, ogni uomo vive come un selvaggio nella sua tana, e ne esce di rado per visitare il suo simile, del pari accosciato in un'altra tana. La grande famiglia universale degli uomini è un'utopia degna della logica più mediocre.
Tutta l'acqua del mare non basterebbe a lavare una macchia di sangue intellettuale.
Ma non mi lamenterò più. Ho ricevuto la vita come una ferita e ho proibito al suicidio di guarire la cicatrice. Voglio che il Creatore ne contempli, in ogni ora della sua eternità, il crepaccio spalancato.
I miei anni non sono molti, eppure sento già che la bontà non è che un'accozzaglia di sillabe sonore; non l'ho trovata in nessun luogo.
Esiste una logica per la poesia. Non è la medesima per la filosofia. I filosofi sono da meno dei poeti. I poeti hanno il diritto di considerarsi superiori ai filosofi.
L'orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'invidia.
L'orgoglio è una qualità di chi è impotente. È dal punto di vista di Dio che Lucifero pecca di orgoglio. Ma la vittoria di Dio su Lucifero è un'illusione di Dio.
Quando l'orgoglio pensa: - Non posso, dice: - Non voglio.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
La volontà può e deve essere motivo d'orgoglio più dell'ingegno.
Quanto più forte è la personalità di una donna, tanto più facilmente essa porta il fardello delle sue esperienze. L'orgoglio viene dopo la caduta.
L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.
Molto più che gli interessi è l'orgoglio che ci divide.
Si può essere orgogliosi di essere galantuomini, non mai di essere uomini d'ingegno.
Noi mettiamo l'orgoglio dappertutto, come il sale.