Il principio dei culti è l'orgoglio.
Ma non mi lamenterò più. Ho ricevuto la vita come una ferita e ho proibito al suicidio di guarire la cicatrice. Voglio che il Creatore ne contempli, in ogni ora della sua eternità, il crepaccio spalancato.
Mi occorrono esseri che mi somiglino, sulla cui fronte la nobiltà umana sia segnata a caratteri più netti e incancellabili!
Tutta l'acqua del mare non basterebbe a lavare una macchia di sangue intellettuale.
Esiste una logica per la poesia. Non è la medesima per la filosofia. I filosofi sono da meno dei poeti. I poeti hanno il diritto di considerarsi superiori ai filosofi.
Le persone si dichiarano orgogliose di essere omosessuali, neri, femmine, bianchi o quel che sia, tutti fatti accidentali della natura. Il vero orgoglio ci distingue, anche se soltanto agli occhi della nostra mente.
Dar le colpe agli altri è vanità. L'orgoglio vuol che sian suoi anche gli errori.
L'orgoglio è altero, calmo, fiero, tranquillo, irremovibile; la vanità è vile, incerta, irrequieta, vacillante. L'uno ingrandisce l'uomo, l'altra lo gonfia. L'uno è la fonte di mille virtù, l'altra di quasi tutti i vizi e di tutte le insidie.
Quando l'orgoglio pensa: - Non posso, dice: - Non voglio.
Se l'orgoglio richiede che si umilia il nemico, la carità, virtù caratteristica della religione di Cristo, vuole che ci riconciliamo coi nemici.
L'orgoglio che si pasce di vanità finisce nel disprezzo.
L'orgoglio che tacitamente ci fa supporre la nostra superiorità nell'abbassamento degli altri, ci consola de' nostri difetti col pensiero che gli altri ne abbiano de' simili o de' peggiori.
È un bel progresso aver fatto dell'orgoglio una virtù.
Guardati dalle persone modeste: non immagini con quale commosso orgoglio coltivano le loro debolezze.
Noi mettiamo l'orgoglio dappertutto, come il sale.