Con le donne monologo volentieri. Ma il dialogo con me stesso è più stimolante.
La maggior parte della gente è malata, ma solo gli psicanalisti sanno che ciò è un motivo per vantarsi.
I rimorsi sono gli impulsi sadici del cristianesimo.
Il mondo è una prigione in cui è da preferire la cella d'isolamento.
Quando brucia il tetto non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
Aver talento, essere un talento: due cose che vengono sempre confuse.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all'impegno verso la nostra fede.
Il dialogo con le altre religioni è condivisione. Non c'è bisogno quasi di parole. Il dialogo è vita vissuta.
Il dialogo è indispensabile per la ricerca dell'unità, ma a condizione che non si compiaccia nella immobilità di una pace confessionale.
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.
Il dialogo planetario rende i ragazzi molto forti e molto creativi.
Vi sono molti per i quali il dialogo è un'ancora di salvezza a tal punto che, quando è finito, sprofondano in una certa disperazione.
Il dialogo è importante solo se ci arricchisce, se chiarisce idee che ci aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza.