Il dialogo planetario rende i ragazzi molto forti e molto creativi.— Isabel Allende
Il dialogo planetario rende i ragazzi molto forti e molto creativi.
È certo meglio essere maschi piuttosto che donne, perché anche il maschio più miserando ha una moglie cui comandare.
Mi fa piacere sapere che i miei libri sono letti e amati. Ma con il successo non sento nuove responsabilità. Quando scrivo ho sempre un solo lettore ideale in mente e scrivo per lui/lei, cercando una voce intima, capace di comunicare emozioni.
Il bambino entra nel mondo e la madre in un altro stato di coscienza, nessuno dei due è più lo stesso.
Tutti abbiamo lo spirito di un animale che ci accompagna. È come la nostra anima. Non tutti incontrano il proprio animale, solo i grandi guerrieri e gli sciamani.
Il dolore ti cambia in profondità.
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
Il dialogo è importante solo se ci arricchisce, se chiarisce idee che ci aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza.
Gesù non intende il dialogo come una concessione che falsifica la verità.
Con le donne monologo volentieri. Ma il dialogo con me stesso è più stimolante.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
Vi sono molti per i quali il dialogo è un'ancora di salvezza a tal punto che, quando è finito, sprofondano in una certa disperazione.
La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all'impegno verso la nostra fede.
Non vi può essere pace tra le nazioni senza la pace tra le religioni; non vi può essere pace tra le religioni senza il dialogo tra le religioni.
La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.