Quel desiderio era smisurato, appunto perché senza speranza.
Sono immune dall'invidia, libero di provare ammirazione e amicizia, che bellezza! Non c'è niente di più triste di qualcuno che soffre per il successo altrui, che è schiavo della critica e del rancore, che trasuda invidia, che si dibatte nel dispetto: un infelice.
Voler bene è facile, succede quando uno meno se lo aspetta, uno sguardo, una parola, un gesto, e il fuoco si propaga bruciando petto e bocca; il difficile è dimenticare.
Una mano lava l'altra e tutte due l'ombelico del mondo.
Ogni donna, anche la più fedele, ha un limite.
L'allegria è una pianta capricciosa, difficile da coltivare, che fa poca ombra, che dura poco e che richiede cure costanti e terreno concimato, né secco né umido, né esposto ai venti, insomma una coltivazione che viene a costar cara.
Soddisfare i bisogni eliminando i desideri è analogo a quello di amputarsi i piedi quando si ha bisogno di scarpe.
Dopo una certa età, per amor proprio e per sagacia, sono le cose che più si desiderano quelle cui fingiamo di non tenere.
Il desiderio, muovendo sempre verso ciò che ci è più contrario, ci costringe ad amare quel che ci farà soffrire.
Diciamo male che il tal desiderio è stato soddisfatto. Non si soddisfano i desideri, conseguito che abbiamo l'oggetto, ma si spengono, cioè si perdono ed abbandonano per la certezza acquistata di non poterli mai soddisfare.
La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.
Niente è così comune come il desiderio di essere eccezionale.
Quando desideri qualcosa, tutto l'universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.
Tendiamo sempre verso ciò che è proibito, e desideriamo quello che ci è negato.
Noi non riusciamo a cambiare le cose secondo il nostro desiderio, ma gradualmente il nostro desiderio cambia.
Non si desidera ciò che è facile ottenere.