Non è tanto importante chi inizia il gioco ma chi lo finisce.
L'abilità può portarti al vertice, ma ci vuole carattere per rimanervi.
Non potete vivere un giorno perfetto senza fare qualcosa per qualcuno che non sarà mai in grado di ripagarvi.
Preoccupati più del tuo carattere che della tua reputazione. Perché il carattere è ciò che tu sei, la reputazione ciò che gli altri pensano tu sia.
Se vai tanto distante fino a dove riesci a vedere, allora vedrai abbastanza per andare ancora più distante.
Il timore di un danno frena. L'azione logora. La prospettiva di un vantaggio incita.
L'elevata probabilità di vincere una somma ingente stabilisce un nuovo punto di riferimento provvisorio. Rispetto alle tue aspettative, non vincere niente sarebbe vissuto come una grossa perdita.
Il talento ti fa vincere una partita. L'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato.
Non bisogna voler vincere, quando si ha la prospettiva di superare l'avversario solo per la larghezza di un capello. La buona vittoria deve far gioioso il vinto, deve avere qualche cosa di divino che risparmi l'onta.
La vera vittoria è la vittoria sull'aggressione, una vittoria che rispetti l'umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.
Le vittorie vere e durature sono quelle della pace e non della guerra.
Ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini.
La vittoria si ottiene quando si è preparati a ogni imprevisto. La vittoria si ottiene quando ci sono un generale capace e un sovrano che non interferisce.
Le vittorie private precedono le vittorie pubbliche. Non potete invertire questo processo più di quanto non possiate mietere le messe prima di seminarle.
Chi, in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario, è il più abile in assoluto.