Mai credere né agli specchi né ai giornali.
Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i giornali, li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario.
Giornalista è un tale che ha mancato il proprio mestiere.
I giornali non stampano smentite, è ovvio: diminuisce la fiducia del pubblico nella stampa.
Quello è intelligente come un giornale. Sa tutto. Ciò che sa cambia ogni giorno.
La lettura dei giornali, sempre penosa dal punto di vista estetico, spesso lo è anche dal punto di vista morale, persino per chi abbia pochi scrupoli morali.
In Italia il giornalista non si sente espressione dell'opinione pubblica ma portavoce della sua fazione. Attacca in nome della confraternita di cui fa parte ma non dirà mai una parola contro la sua confraternita.
La stampa più libera del mondo è la stampa italiana. Il giornalista italiano è libero perché può esercitare funzioni di controllo, critica, propulsione.
Le spie non servono al giorni nostri. La loro professione si è esaurita. I giornali fanno il loro lavoro.
Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell'avvenire. Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche e deprimenti.
I giornali hanno con la vita all'incirca lo stesso rapporto che hanno le cartomanti con la metafisica.