Il piacere è il fiore che passa; il ricordo, il suo profumo duraturo.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare. Il piacere si può acquistare, l'amore no.
Un tempo illimitato contiene la stessa quantità di piacere che uno limitato, quando i confini dei piaceri si valutino con retto calcolo.
L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
I piaceri nati da contatti esterni, in verità, generano la sofferenza, perché, o figlio di Kunti, hanno un inizio e una fine. L'uomo avveduto non prende in essi la propria gioia.
Il piacere è come certe droghe medicinali: per ottenere sempre lo stesso risultato bisogna raddoppiare la dose.
Un uomo è solo ed unico giudice in ciò che a lui piace, o non piace.
Il piacere è il più certo mezzo di conoscimento offertoci dalla Natura e colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale ha molto gioito.
La vera felicità nasce in primo luogo dal piacere del proprio io, e poi, dall'amicizia e dalla conversazione di pochi compagni scelti.
L'impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi.