L'adolescenza è l'epoca in cui l'esperienza la si conquista a morsi.
Mostrare pietà è una debolezza.
Rosso di sera sta andando a fuoco una montagna.
Gli uomini senza talento sfogano la loro rabbia giudicando coloro che ne hanno.
Quell'irrequietezza era diventata acuta, dolorosa, giacché sapeva finalmente, chiaramente, che cosa gli occorresse: la bellezza, la cultura intellettuale e l'amore.
La morale è un fondo sociale che viene accresciuto lungo il doloroso corso delle epoche.
Hollywood è orientata verso l'idiozia adolescenziale.
La parola «teenager» era stata inventata da poco, e non gli passò mai per la testa che quella dolorosa, dolcissima sensazione di lontananza dal resto del mondo potesse provarla come lui anche qualcun altro.
Partecipai al provino di una soap per adolescenti dove c'erano migliaia di ragazzi provenienti da tutta l'Argentina. Lì ho capito che bisogna essere tenaci, crederci, avere fiducia in sé. Comunque feci il provino di sabato e il martedì dopo ero già sul set.
Gli adolescenti si lamentano che non c'è niente da fare, poi stanno fuori tutta la notte a farlo.
Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme con il resto della società, ma l'adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa.
Attraverso la sua educazione, attraverso tutto ciò che vede e sente intorno a lui, il bambino assorbe una tale somma di sciocchezze, mescolate a verità essenziali, che il primo dovere dell'adolescente che vuole essere un uomo sano è di rigettare tutto.
Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni.
Una certa conflittualità con l'adolescente, specie in alcune problematiche esistenziali, può, dunque, risultare inevitabile: il problema vero, perciò, non è quello di evitarla a qualunque prezzo.
È divertente perché prima le adolescenti mi gridavano "Oh mio Dio: è Cedric!" e una settimana dopo invece urlavano "Oh mio Dio! È Edward!" La fedeltà cambia nel mondo dei teen-ager!