Il mare non parlava per frasi ma per versi.
Nella vita non c'è altro che viverla, e basta.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio, e oltre il buio il West. Dovevo andare.
Una macchina veloce, l'orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
Sono il vuoto, non sono diverso dal vuoto, né il vuoto è diverso da me; in realtà il vuoto sono io.
Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama.
Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
Io sono uno che viene dal mare. Il mare è silenzio, riflessione, gioia, a volte angoscia. Il mare è romanticismo ma anche energia. È tutto. Nel mare, i se, se li portano via le onde.
Il mare unisce i paesi che separa.
Non sapete di quale amore io amo? Io amo come il mare ama la riva: dolcemente e furiosamente!
Viviamo intorno a un mare come rane intorno a uno stagno.
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
Una donna conosce la faccia dell'uomo che ama come un marinaio conosce il mare aperto.
Il mare è un amico dalle mille facce, mai monotono, mai ripetitivo, mai uguale.