La mia vendetta la sto gustando fredda è la terza generazione a cui cambio la testa.
In tanti abbiamo una "personalità da dipendenza": è un fenomeno che non è mai stato studiato in profondità. Ad esempio, ho smesso di farmi le canne: adesso le ho sostituite con Twitter. Da piccolo, quando ero triste, mi mettevo in un angolo da solo e mi ingozzavo di Duplo.
Ci vorrebbe la guerra e anche un po' di miseria ad insegnarci a non sprecare i giorni. Non ho visto la guerra però anch'io vivo all'erta e capisco più di quanto sembri.
Hanno tutti un libro, un disco, un film da girare. Ma il giorno dopo stanno male, è sonno vegetale, l'occasione della vita chiama, hanno spento il cellulare.
Lei non ti era fedele ne sono sicuro parlava con gli uccelli manco fosse Del Piero.
Credo che ogni "peccato" contro l'amore per gli altri si vendichi, nella persona stessa come nel mondo circostante.
Ma noi non vogliamo la violenza, o la vendetta! Noi vogliamo l'ordine. Noi siamo i novelli crociati. E dobbiamo infondere coraggio ai nostri giovani! Loro aspettano soltanto un segno da noi! E allora diamoglielo, questo segno!
L'uomo deve elaborare per ogni conflitto umano un metodo che rifiuti la vendetta, l'aggressione e la rappresaglia. Il fondamento d'un tale metodo è l'amore.
Un uomo che medita la vendetta mantiene fresche le sue ferite.
L'inconscio si vendica di notte.
La vendetta di una donna colpevole è implacabile.
Chi si vendica, anche se assente, è sempre presente.
Rispetto ai numi quasi tutti improbabili - vendicativi, precettivi, prepotenti, esosi - che gli uomini si sono inventati, la Natura ha una sua oggettiva indiscutibilità: è quello che è e fa quello che sa fare.
Sempre la vendetta è il godimento di un animo da poco, di un animo pauroso e gretto. Puoi averne subito la prova: nessuno gode della vendetta più della donna.
La vendetta è una sorta di giustizia selvaggia.