Ho danzato su questa musica come una foglia portata dal vento.
Sono nata in riva al mare. La prima idea del movimento e della danza mi è venuta di sicuro dal ritmo delle onde.
La danza è l'eterno risorgere del sole.
Gli unici maestri di ballo che potevo avere erano Jean Jacques Rousseau, Walt Whitman e Nietzsche.
La cosa più nobile dell'arte è il nudo. Questa verità viene riconosciuta da tutti e seguita da ogni pittore, scultore o poeta: solamente la danzatrice l'ha dimenticata, proprio colei che più dovrebbe tenerne conto, in quanto lo strumento della sua arte è lo stesso corpo umano.
Se cerchiamo la vera fonte della danza, se ci rivolgiamo alla natura, allora troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell'eternità, che è stata e che sempre sarà.
La danza, in misura maggiore delle altre attività artistiche dell'uomo, concede questa sensazione "estrema del possibile.
Per farmi venire un collo del piede da vera ballerina chiedevo alle mie amiche di sedersi per ore sulle mie caviglie.
La passione per la danza mi è stata trasmessa dai miei genitori, amanti del ballo e della musica, essendo il terzo ed ultimo figlio partecipavo con loro a tutte le feste danzanti. All'età di nove anni mi iscrissero ad una scuola di danza, visto il mio entusiasmo nel muovermi a tempo di musica.
Pensavo che i piedi del danzatore sapessero solo disegnare, vedo che sanno anche pensare e scrivere.
Vegnirò mo' a quelli balli et bassedançe che son fora dal vulgo fabricati per sale signorile, e da esser sol dançati per degnissime Madonne et non plebeie.
Il nostro corpo crea il pensiero e la danza è il suo linguaggio.
Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei.
La musica comincia ad atrofizzarsi quando si discosta troppo dalla danza.
Ai miei tempi invitare al ballo una donna era come scendere alla stazione in una città sconosciuta.
Danzare è come parlare in silenzio. È dire molte cose, senza dire una parola.