La corruzione comincia con un piatto di pasta.
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio.
Sin da quegli antichi tempi, l'industria vera di Roma era la politica che offre, ai guadagni, scorciatoie molto più rapide che non il lavoro vero. E questa vocazione non è cambiata nemmeno ai giorni nostri.
Anche quando avremo messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della sua coscienza fa obbligo a ogni cittadino di regolarsi secondo le regole.
Che importanza ha quale strada si sceglie per giungere al Vero? Quel che conta sapere è che non si arriverà mai a scoprirlo.
La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi.
Occhio ai corruttori di minoranze.
La corruttela de' costumi è mortale alle repubbliche, e utile alle tirannie, e monarchie assolute. Questo solo basta a giudicare della natura e differenza di queste due sorte di governi.
In Italia la corruzione ce l'abbiamo nel sangue, anche se non ci piace. Siamo cattolici, per la madonna. Pecca e confessa e fatti perdonare e ripecca, e alla fine tutti sono contenti.
La corruzione, il sintomo più infallibile della libertà costituzionale.
Meglio il sacrificio di uno solo che la corruzione di molti.
La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti.
Cristianesimo, alcol: i due grandi mezzi della corruzione.
Se vuoi formarti un concetto probabilmente adeguato della corruttibilità di un uomo, scruta la qualità e la forza de' suoi desideri.
La corruzione è la nostra unica speranza. Finché c'è quella, i giudici sono più miti, e in tribunale perfino un innocente può cavarsela.