Ah! ... Adoro Venezia.
Fortuna e gloria, ragazzo... Fortuna e gloria.
Io non credo nella magia, sono soltanto un mucchio di stupide superstizioni.
Venezia, la figlia primogenita della libertà.
Dite: "Com'è triste Venezia"? Si vede che non avete mai visto Monfalcone.
La gondola nera, slanciata, e il modo in cui si muove, lieve, senza rumore alcuno, ha qualcosa di strano, una bellezza da sogno, ed è parte integrante della città dell'ozio, dell'amore e della musica.
Se dovessi cercare una parola che sostituisce "musica" potrei pensare soltanto a Venezia.
Venezia è come mangiare un'intera scatola di cioccolata al liquore in una sola volta.
A Venezia per i vostri bisogni servitevi delle toilette pubbliche. Ce ne sono ben due: una a Mestre e una sull'autostrada per Padova, dove, tra l'altro, potrete ammirare il fenomeno dell'acqua alta in pieno autogrill.
Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l'Arte, infondendomi l'ardente desiderio di approfondire sempre di più lo studio della pittura.
Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un'immagine umana.
Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall'altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall'acqua come al tocco della bacchetta di un mago.
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia la vende ai turisti.