La notte rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a se stesso.

Hermann Hesse
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La nostra interpretazione

Hermann Hesse descrive in questa citazione la profonda esperienza di solitudine che si manifesta durante le ore della notte, quando il silenzio e l'oscurità avvolgono tutto. In questo contesto, ogni individuo viene costretto a confrontarsi con se stesso senza alcun riferimento esterno o conforti sociali. L'autore sottolinea come la mancanza di stimoli visivi ed uditori durante il buio notturno possano rendere più acuta l'esperienza dell’isolamento, forzando chi è ancora sveglio a confrontarsi con i propri pensieri e sentimenti in modo diretto. Queste riflessioni interne possono essere vissute come un momento di isolamento esistenziale, dove la consapevolezza della propria individualità si fa più marcata rispetto al contesto comunitario.

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