L’amore viene presentato come un movimento interiore, un sussulto profondo dell’anima in cui la persona entra in contatto autentico con se stessa. Non è ridotto a semplice emozione passeggera, né a un sentimento diretto solo verso qualcun altro, ma è il momento in cui la vita interiore si desta, si riconosce e si sperimenta in modo pieno. In queste esperienze l’io non è assente o distratto: si sente vivo, presente, consapevole. L’amore diventa allora una forma di autocoscienza intensa, in cui ciò che si prova verso il mondo, verso gli altri o verso un ideale coincide con un sentirsi profondamente esistenti. È una forza che unifica, mette in armonia l’interno e l’esterno, ciò che si desidera e ciò che si è. Quando l’anima si muove in questo modo, non recita, non imita, non si adegua: vive. Amare significa, dunque, percepire in modo limpido la propria vita interiore, riconoscere il proprio nucleo più autentico e lasciarlo fluire, come un atto di verità verso di sé e verso l’esistenza intera.