Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.
Troppo spesso togliamo tempo ai nostri amici per dedicarlo ai nostri nemici.
Il dipingere è meraviglioso, rende più allegri e più pazienti. Dopo non si hanno le dita nere come quando si scrive, ma rosse e blu.
Chi è veramente assorto nei suoi pensieri è al sicuro.
Lo stolto che ama ficcare il naso nel nostro giardino non si prende mai cura delle proprie piante.
Se ancora sogno di trasformare il mondo in un giardino felice non è tanto perché mi piacciono gli uomini quanto perché mi piacciono i giardini.
Non è sufficiente godere della bellezza di un giardino? Che bisogno c'è di credere che nasconda delle fate?
Il giardiniere è la più bella rosa del suo giardino.