Ama il prossimo tuo come te stesso! Ma se io mi detesto?
— Freak Antoni
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La nostra interpretazione
L’aforisma mette in crisi uno dei comandamenti etici più ripetuti: l’invito ad amare gli altri nella stessa misura in cui si ama se stessi. Il paradosso nasce quando il soggetto riconosce di provare disprezzo o rifiuto verso la propria persona. In questa prospettiva, il modello di riferimento per l’amore del prossimo diventa problematico, perché si fonda su un amore di sé che non esiste o che è distorto. Ne deriva una domanda implicita: è possibile prendersi cura degli altri in modo autentico se non si è in grado di riconoscere il proprio valore? L’ironia amara evidenzia quanto sia fragile l’equilibrio tra autostima e disponibilità verso gli altri. Senza un minimo di benevolenza verso se stessi, il gesto altruistico rischia di trasformarsi in sacrificio distruttivo, in maschera sociale o in tentativo di compensare un vuoto interiore. Affiora anche il tema della solitudine emotiva: chi non riesce ad accettarsi resta prigioniero di un conflitto interno che rende difficile percepire e accogliere davvero l’umanità altrui. L’invito morale tradizionale viene così rovesciato in una provocazione che spinge a considerare l’amore per sé come condizione preliminare per un autentico amore verso gli altri.