Nessuno è più misantropo di un giovane deluso.
Una delle caratteristiche peculiari del selvaggio nelle sue ore domestiche è la meravigliosa pazienza della sua laboriosità.
Tutti gli uomini di tragica grandezza diventano tali per un che di morboso.
La malvagità più sottile abitualmente si accoppia con una prudenza fuor del comune, perché deve sempre celar tutto.
La felicità corteggia la luce, perciò pensiamo che il mondo sia felice, mentre la miseria si nasconde tenendosi lontana, così pensiamo che non esista.
Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avrete fatto, ma di quelle che non avrete fatto.
Esistono solo tre fonti di delusioni: passato, presente e futuro.
Per non soffrire delusioni nei riguardi della natura umana, dobbiamo cominciare col rinunciare alle nostre illusioni rispetto ad essa.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Non ci può essere profonda delusione dove non c'è un amore profondo.
Chi nulla aspetta non rimane deluso.
Questi giovani d'oggi non credono a niente: noi, alla loro età, eravamo pieni di delusioni.
Parla il deluso. Cercavo uomini grandi e trovai soltanto le scimmie del loro ideale.
Le delusioni non uccidono e le speranze fanno vivere.