La scienza è conoscenza organizzata.
La consapevolezza di essere perfettamente vestiti, può dare una serenità che nemmeno la religione è in grado di assicurare.
Se è un dovere rispettare i diritti degli altri, è anche un dovere far rispettare i propri.
Le regole della natura non hanno eccezioni.
Il tempo: ciò che l'uomo è sempre intento a cercar di ammazzare, ma che alla fine ammazza lui.
L'intero segreto per prolungare la propria vita consiste nel non fare nulla per abbreviarla.
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità.
Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l'intero universo.
La scienza si presenta oggi, alla cultura del nostro tempo, come il baluardo più potente per corroborare di verità quella fede galileiana nella natura, quale portatrice delle impronte del creatore.
Tutta la scienza non è altro che un raffinamento del pensiero comune.
La scienza non è altro che percezione.
Fondare le scienze sul desiderio, non più sulla memoria.
Il processo di una scoperta scientifica è, in effetti, un continuo conflitto di meraviglie.
La scienza oggi ha molto da dire, molti baracconi da sbaraccare.
Nata con un atto di fede nel Creato, la scienza non ha mai tradito il Padre Suo. Essa ha scoperto nell'Immanente nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.
La scienza moderna ha come scopo: meno dolore possibile, vita più lunga possibile, cioè una specie di eterna beatitudine, in verità molto modesta in confronto con le promesse delle religioni.