Tutta la scienza non è altro che un raffinamento del pensiero comune.
Spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza.
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
La scienza intera non è altro che un modo più sofisticato del pensare quotidiano.
La maturità inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che non per noi stessi.
Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.
Viviamo si dice, l'era della Scienza. Purtroppo non è vero. Imperversa la cultura del linguaggio e la società civile si guarda bene dall'aprire le sue porte alla Logica e alla Scienza.
Nata con un atto di fede nel Creato, la scienza non ha mai tradito il Padre Suo. Essa ha scoperto nell'Immanente nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.
Si può misurare l'importanza di un lavoro scientifico in base al numero di pubblicazioni precedenti reso superfluo da esso.
Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l'intero universo.
Un giorno tutti gli uomini saranno scienziati. Non in quanto tutti faranno esperimenti alle frontiere delle nostre conoscenze bensì in quanto tutti saranno in grado di leggere e di capire i lavori scientifici, così come oggi leggono e capiscono un giornale o un romanzo.
Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza. Ma questa fede cieca nella scienza è estranea allo scienziato autentico.
Ci piaccia o no, siamo legati alla scienza. Dobbiamo dunque cercare di cavarne il meglio. Quando finalmente veniamo a patti con essa e ne riconosciamo pienamente la bellezza e il potere, troviamo di aver fatto un baratto decisamente a nostro favore.
Vi è un solo mezzo per far progredire la scienza: dar torto alla scienza già costituita.
Fondare le scienze sul desiderio, non più sulla memoria.
La scienza è sempre imperfetta. Ogni volta che risolve un problema, ne crea almeno dieci nuovi.