Rimbaud fu un suicida vivente. Tanto più insopportabile per noi.
Goethe era un rispettabile cittadino, un pedante, un noioso, uno spirito universale, ma segnato col marchio di fabbrica tedesco, l'aquila bicipite. La serenità di Goethe, la sua tranquilla, olimpica disposizione, non è altro che il sonnolento stupore di una divinità borghese tedesca.
Il surrealismo è semplicemente il riflesso del processo della morte. È una manifestazione di una vita rivolta verso l'istinto, un virus che accelera la fine inevitabile.
Le critiche sincere non significano nulla: quello che occorre è una passione senza freni, fuoco per fuoco.
Non smettete mai di sognare, non accontentatevi mai di quello che avete, di quello che siete... La pigra quotidianità nasconde la felicità, che spesso è a un passo dalle vostre possibilità.
Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.
Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio.
Nessuno mai si è tolto la vita. Il suicidio è una condanna a morte della cui esecuzione il giudice incarica il condannato.
Il suicidio è l'estremo tentativo di migliorare la propria vita.
L'uomo non ha mai il diritto di uccidersi.
Ogni volta che non ti butti dalla tromba della scale, è una scelta. Ogni volta che non vai a schiantarti con la macchina, ti rimetti in gioco.
Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.
Bisogna essere prudenti quando ci si ammazza, se no si fanno delle figure!
Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.
Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
Ricordate, la democrazia non dura a lungo. Ben presto si esaurisce, diventa un rifiuto e uccide se stessa. Non esiste democrazia che non commette suicidio.