Rimbaud fu un suicida vivente. Tanto più insopportabile per noi.
Confusione è una parola che abbiamo inventato per un ordine che non si comprende.
Molti uomini vivono in pacifica coesistenza con la propria coscienza sporca.
Nessuno metterebbe una sola parola sulla carta se avesse il coraggio di vivere ciò in cui crede.
Svuotare la vescica gonfia è una delle grandi gioie umane.
Rimbaud dalla letteratura passò alla vita: io ho fatto il contrario.
Non si può chiedere a nessuno il suicidio come forma di protagonismo politico.
Chi si innamora si innamora di se stesso, chi si uccide uccide un altro.
Il suicidio può servirci in certo modo da consolazione poiché ci dà la certezza che anche noi nel peggiore dei casi possiamo ricorrere a questa scappatoia possibilità che altrimenti sembra dubbia tanto è contro natura.
C'è sempre qualcuno che giudica la propria vita tanto intollerabile da pensare che la soluzione migliore sia accelerare il trapasso a un altro livello di esistenza.
Non so se il celebre argomento epicureo (se c'è la morte non ci siamo noi e viceversa) sia perspicuo al suicida (se c'è il suicida non c'è Epicuro e viceversa) ma so per certo che non lo ha accontentato.
Se stiamo allevando ragazzi che sono così stupidi da uccidersi a causa di una canzone, a cosa servono in primo luogo i ragazzi?
- Dottoressa Melfi: È stato un tentativo di suicidio? O forse si è trattato di un gesto simbolico? Un piccolo taglio, si usa dire in ambiente medico.- Tony Soprano: E il grosso taglio qual è? Segarsi la carotide?- Dottoressa Melfi: È un grido d'aiuto comunque.
L'uomo non ha fatto altro che inventare Dio per vivere senza uccidersi.
Disertore può chiamarsi il suicida.
I rasoi fanno male,i fiumi sono freddi,l'acido lascia tracce,le droghe danno i crampi,le pistole sono illegali,i cappi cedono,il gas è nauseabondo...tanto vale vivere.