Non ci può essere libertà o bellezza nella vita quotidiana se questa dipende dai prestiti e dai debiti.— Henrik Ibsen
Non ci può essere libertà o bellezza nella vita quotidiana se questa dipende dai prestiti e dai debiti.
Un uccello della foresta non ha bisogno di alcun riparo forzato.
La bellezza è una moneta che ha corso solo in un dato tempo e in un dato luogo.
Tutto ciò che ho scritto è in stretta relazione con ciò che ho vissuto intimamente ‐ anche se non esteriormente.
Che cos'è la bellezza? Una convenzione, una moneta che ha corso solo in un dato tempo e un dato luogo.
I debiti sono la schiavitù degli uomini liberi.
Un piccolo debito produce un debitore, uno grande, un nemico.
S'ha vergogna di un debito di poche lire, si ha quasi orgoglio di uno di molte. Solletica la propria vanità il poter dire "sono pieno di debiti" e si rialza superbamente la testa, invidiati perfino dai nostri creditori.
Beati i giovani perché erediteranno il debito pubblico.
Nessun uomo che viva può pagare tutti i suoi debiti; ma quelli che non si possono pagare bisogna almeno riconoscere.
Bisogna sempre lasciare accumulare i propri debiti, per poter poi venire ad una transazione.
Chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara mille mortificazioni.
E la probità sta esclusivamente nel pagare i debiti.
Non parlar dei miei debiti se non vuoi pagarli.
Oggi bisogna avere qualche occupazione. Se non avessi i miei debiti, non avrei nulla a cui pensare.