Nell'esercizio anche del più umile dei mestieri, lo stile è un fatto decisivo.
Ogni attività cui mi dedicavo mi lasciava indifferente. Non riuscivo a trovare in me quel tanto di serietà e d'impegno che si richiedono per affrontare una vera professione.
Avrebbe dovuto piangere, piangere forte, a lungo. Allora avrei potuto alzarmi, prenderla fra le braccia, baciarla. Non lo feci. Non ne avevo voglia e solo per abitudine o per dovere non volevo farlo. Restai disteso sul letto.
Ho bisogno di molta poca realtà.
Vi sono dei limiti oltre i quali l'idiozia dovrebbe essere controllata.
In guerra mi ubriacavo di noia. Non puoi credere come ci possa ubriacare di noia; finisce che poi te ne stai a letto e tutto ti gira davanti agli occhi. Prova a bere tre secchie d'acqua tiepida, ti ubriacherai d'acqua... come di noia.
La verità è interamente e solamente una questione di stile.
Lui si accetta così com'è. Per questo tutto quello che fa, non importa cosa, avrà sempre una certa distinzione, un certo stile, una certa raffinatezza, una certa nonchalance.
Lo stile di vita è l'arte di scoprire modi di vivere unicamente.
Il pensiero uccide l'ispirazione, lo stile vincola il pensiero, la scrittura ripaga lo stile.
Lo stile è la fisionomia dello spirito.
Parole giuste al posto giusto, questa è la vera definizione di stile.
Lo stile è gusto e cultura.
Il sentimento va bene come fiore all'occhiello. Ma la cosa essenziale per la cravatta è lo stile. Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita.
Lo stile è anche il frutto di un continuo studio, e si procede pure per sottrazione: cioè osservando i gesti altrui che non ci piacciono, evitando gli esempi negativi che non vogliamo emulare. Ecco perché lo stile s'impara.
Lo stile deve purificarsi come l'acqua che diventa chiara, a forza di lavoro, e per così dire, a furia di consumarsi sui ciottoli.