Dare all'uomo una fede, vuol dire decuplicare la sua forza.
L'intelligenza fa pensare. La credenza fa agire.
Gli uomini in società non possono vivere senza tirannia, la più accettabile è ancora quella delle leggi.
Dire che un fatto è stato simultaneamente constatato da migliaia di testimoni, è come dire che il fatto è, in generale, molto diverso dalla versione accertata.
L'anima delle folle è sempre dominata dal bisogno di servire e non da quello di libertà. La sete di obbedienza le spinge a sottomettersi per istinto a chi se ne dichiara padrone.
Poiché le illusioni sono indispensabili ai popoli, questi vanno per istinto incontro ai retori che gliele offrono, così come un insetto va verso la luce.
Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.
Bisognerebbe poter distinguere coloro che si convertirono molto presto, quando l'adesione alla nuova fede era ancora un'avventura eroica, dal gregge che seguì il movimento quando già lo Stato l'approvava dall'alto.
Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
La Fede è violenza!
Una fede: quanto è di più necessario all'uomo. Disgraziato colui che non crede in nulla.
La fede è un crampo, una paralisi, un'atrofia della mente in certe posizioni.
È pericoloso credere e pericoloso non credere.
Una fede che non può sopravvivere alla collisione con la verità non lascia molti rimpianti.
In fondo sento che la mia vita è sempre più governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.
Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni ugualmente comode che ci dispensano, l'una come l'altra, dal riflettere.